FREQUENZA DI RIMBALZO: 8 CONSIGLI PER RIDURLA

Siamo all’interno di una società che ha cambiato radicalmente le modalità di richiesta dell’attenzione: in una realtà sempre più fuggevole, l’attenzione dei destinatari è diventata volatile. C’è una sorta di “lotta per la resistenza”, in quanto la soglia dell’attenzione è diminuita ed è diventato molto più difficile mantenere alto l’interesse dell’utente durante la navigazione sul web.
Dato l’elevato numero di siti presenti sul web e data la bassissima soglia d’attenzione dell’utente, l’obiettivo principale consiste nel fare in modo che il visitatore rimanga per il maggior tempo possibile sul sito, evitando così un alto tasso di frequenza di rimbalzo.

Cos’è la frequenza di rimbalzo?

La frequenza di rimbalzo, o bounce rate, riguarda il tasso di abbandono delle pagine da parte degli utenti e, più precisamente, si riferisce alla percentuale di visitatori che, dopo aver visitato una sola pagina, abbandonano il sito, senza cliccare in altri punti del sito stesso.

Per migliorare la frequenza di rimbalzo è fondamentale fare in modo che gli utenti visitino altre pagine del sito: per aumentare efficacemente il tempo di permanenza degli utenti, e di conseguenza ridurre la frequenza di rimbalzo, è essenziale attrarre il traffico giusto, creando delle azioni basate sulla produzione di contenuti di valore.

Come si calcola il bounce rate?

La frequenza di rimbalzo viene calcolata dividendo il numero di visitatori che hanno visualizzato una sola pagina, per il numero di visite totali del sito.
Infine, è necessario moltiplicare il risultato per 100 al fine di ottenere una percentuale.
Per esempio: se su 1000 visite il sito registra 520 sessioni in cui viene visualizzata una sola pagina, la frequenza di rimbalzo è (520/1000) x 100 = 52%.

8 consigli per ridurre la frequenza di rimbalzo

Come è possibile aumentare il tempo di permanenza su un sito?
Quali sono i principali strumenti per convincere i visitatori a rimanere sul sito, evitando un’elevata frequenza di rimbalzo?
Noi ne abbiamo individuati 8: vediamoli insieme!

  1. È importante che il menù di navigazione sia chiaro e immediato, in modo tale da permettere al visitatore di muoversi in maniera sicura, veloce e intuitiva sul sito.
  2. Il sito deve essere veloce ed è necessario che il tempo di caricamento sia breve: non bisogna far aspettare i visitatori, per evitare che abbandonino la navigazione a causa di un caricamento troppo lento.
  3. L’”above the fold” deve contenere poche informazioni, ma chiare e convincenti: è la prima sezione visibile dal visitatore, ovvero la componente posizionata nella parte superiore di una pagina web. Questa sezione deve essere visibile in primo piano, senza la necessità che l’utente utilizzi la barra di scorrimento del browser.
  4. È essenziale evitare di confondere i visitatori e focalizzarsi principalmente su copy e visual, cercando di mantenere uno stile il più possibile omogeneo e coerente con il brand: questo permetterà di avere un’identità più facilmente riconoscibile.
  5. Utilizzare elementi grafici e icone per catturare l ‘attenzione dei visitatori verso i contenuti più importanti. Questi espedienti visivi attireranno l’attenzione e l’interesse in modo più immediato e più forte, facendoli concentrare sul messaggio proposto.
  6. Adottare una scrittura semplice e adeguata: in questo modo gli utenti potranno comprendere immediatamente ciò che si vuole comunicare.
  7. Posizionare le CTA nei punti strategici, per facilitare il percorso dell’utente verso un contenuto correlato potenzialmente interessante: è importante inserire le call to action dove il visitatore sarà pronto a lasciare un suo contatto o ad acquistare.  
  8. Il sito non ha una sola direzione: utilizzare link, menù secondari o breadcrumbs per aiutare il visitatore a navigare più intuitivamente e facilmente nelle sezioni del sito.

E tu? Quali strumenti utilizzeresti? Condividili con noi!

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A breve tanti altri consigli!